Il destino dei platani di Santa Teresa

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Comunicato stampa

Sono passati quindici giorni dall’apertura del cantiere di piazza della libertà e Legambiente Salerno “Orizzonti” , non ha ricevuto nessuna risposta ufficiale dal comune di Salerno sul destino dei 5 platani secolari di Santa Teresa. Nonostante l’area di cantiere si sia fermata a ridosso dei fusti, le loro enormi radici ricadono pienamente nella zona dove sono in corso i lavori per la realizzazione dei parcheggi pubblici.; riteniamo quindi che toccare le loro radici sarebbe letale.

Non basta che il sindaco dichiari a mezzo stampa che ci sarà uno straordinario intervento per il loro trapianto, il cui costo si aggirerebbe sui 60 mila euro.

Legambiente ritiene questa operazione un inutile sperpero di denaro pubblico, inoltre non produrrebbe nessun effetto se non la morte degli esemplari in questione: i 5 platani secolari sarebbero spacciati, il trapianto infatti li porterebbe al decesso. Sicuri che né il sindaco Vincenzo De Luca, né l’assessore all’Urbanistica, Domenico De Maio, né tantomeno l’assessore all’ambiente Gerardo Calabrese, vogliano rendersi responsabili di questa strage di innocenti, di questo inutile scempio nei confronti della natura.

Legambiente Salerno torna a chiedere a gran voce un ripensamento radicale del progetto, e innanzitutto va prevista l’esistenza in loco dei 5 platani secolari. E’ quantomeno assurdo che su un’area di 45mila metri quadri, con solo 311 previsti a verde pubblico, i 5 platani debbano essere annullati da una simile colata di cemento. Inoltre i cinque platani ricadono tutti nella zona dei parcheggi, pertanto facilmente integrabili all’intervento in questione.

La vicenda dei platani conferma a pieno il timore che Legambiente Nazionale aveva avanzato lo scorso 26 giugno sull’Ecomostro Crescent all’interno del rapporto annuale Mare Monstrum: “E il 2009 è cominciato secondo copione(… )Insomma i 470 chilometri di costa campana sono sotto scacco: non esiste località che si salvi (…). Non esiste località che si salvi, l’abusivismo vista mare non conosce zone franche. E se non sono ville o alberghi, sono stabilimenti balneari. (…) Senza dimenticare le grandi imprese immobiliari, alcune raccontate in questo dossier. Ultima, ancora sulla carta, ma già oggetto di dure opposizioni da parte di cittadini e ambientalisti, è il Crescent, il gigantesco edificio a mezzaluna dell’architetto catalano Bofill sul lungomare di Santa Teresa a Salerno e presentato alla stampa lo scorso marzo. Si tratta di un complesso semicircolare, con una superficie residenziale di circa 14.800 metri quadrati e 80 mila metri cubi di volume, adibito per lo più ad abitazioni private di pregio. Un condominio, insomma, su un terreno che il comune di Salerno ha riscattato al demanio per realizzare una struttura di interesse pubblico. Il Crescent stravolgerebbe completamente lo skyline della città. Sotto accusa anche il silenzio della Soprintendenza, rea di un singolare silenzio-assenso all’opera” (pag 16 Rapporto Legambiente Mare Monstrum 2009)”

Cordiali saluti

Salerno, 30 settembre 2009

Legambiente Salerno “Orizzonti”